Ansia per verifiche e interrogazioni

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Come non farsi paralizzare

Stai per iniziare una verifica. Senti il cuore che batte, magari formicolio alle mani o sudore o tremore alle gambe. Tutto questo è normale. Prenditi qualche secondo di tempo, lascia da parte per un attimo la verifica, e concentrati solo sui punti dove senti il peso del tuo corpo: se sei in piedi saranno le piante dei piedi, se sei seduto saranno altre parti del corpo. Senti il peso del corpo, respira lentamente e profondamente, fai almeno tre respiri in questo modo, come se non esistesse nient’altro intorno a te. Fatto questo inizia la verifica. Se si tratta di un’interrogazione orale cerca comunque di fare queste cose dentro di te, mentre ti prepari ad affrontare le domande dell’insegnante.

Il cuore batte, batte forte, e lo fa semplicemente perché la tua mente ha individuato un potenziale pericolo che in questo caso sarebbe non sapere le risposte, prendere un brutto voto, fare brutta figura eccetera. Il fatto che il cuore batta forte non significa nient’altro che questo: il tuo corpo ha ricevuto un segnale di pericolo e ha dato l’allarme: esattamente come sentire un brivido quando entri nel mare e l’acqua è un po’ fredda. Non c’è niente di cui preoccuparsi.

Nel caso di una verifica scritta utilizza dei fogli bianchi che porti con te o, se sei a distanza, usa lo scroll dello schermo per inquadrare soltanto una domanda per volta lasciando fuori dal campo visivo tutte le altre. Solo quando hai già risposto a una domanda procedi a inquadrare quella successiva.

E se non so rispondere a una domanda che faccio? Prima di darti una risposta ti chiedo assolutamente di fare ora, proprio ora che stai leggendo, un piccolo esperimento. 

Vai in bagno o in cucina e apri il rubinetto. Ora usando una sola mano cerca di afferrare un poco di acqua. Afferra il flusso di acqua che scende e vedi se puoi trattenerne un po’ in mano. Ci riesci? Immagino di no. Non puoi afferrare l’acqua. A volte le risposte che cerchi ai quesiti orali o scritti sono come l’acqua, tu cerchi di afferrarle ma non le trovi nella mente e non ti rimangono. Ora pensa: cosa devi fare per raccogliere un po’ di acqua nelle tue mani? Forse devi semplicemente metterle in forma di tazza e lasciare che un po’ di acqua si depositi. Insomma devi togliere tensione e raccogliere quello che trovi nella tua mente. Nel farlo respira profondamente e lascia andare via tutte le frasi che si affollano nella tua mente: non ce la faccio, non so la risposta, farò una brutta figura, e così via.

Se anche rilassandoti e respirando proprio non conosci o non trovi la risposta a una certa domanda, passa comunque alla successiva tornando più tardi alle domande a cui non hai risposto: lasciando passare un po’ di tempo la tua mente potrebbe essere cambiata e avere stabilito dei collegamenti che prima non c’erano.

Se durante un orale ti succede di avere un vuoto, magari un vuoto totale, non restare muto! Puoi semplicemente dire all’insegnante hai un momento di ansia,  chiedendo di ripetere o riformulare la domanda. Se ancora non trovi nulla nella tua memoria, fai domande, ad esempio: “prof, quello che mi sta chiedendo ha a che fare con…”, oppure “sono confuso dall’ansia, non riesco a collocare sua domanda, di quale argomento fa parte?” Insomma, rimani attivo pur non rispondendo ancora, sarà molto meglio che restare muto e passivo. Intanto che fai questo, lascia che nel tuo corpo si scatenino eventuali sensazioni legate all’ansia, sono normali e non devi preoccupartene troppo. Cura di respirare con calma e ampiamente.

Quando ti prepari per esposizione orale ti servono due strategie che devi allenare prima, e separatamente. 

Uno: crea una strategia per esporre un argomento in ordine, collegando ogni parte a uno schema fisso, le stanze della tua casa o le parti del tuo corpo. Se l’argomento fosse formato, ad esempio, da tre parti, cellule, tessuti e organi, fissati in mente che le cellule sono collegate alla tua testa, i tessuti al tronco, e gli organi alle gambe. Ogni parte di ciascun argomento può ulteriormente essere collegata a parti, ad esempio i sotto-argomenti delle cellule possono essere associati alle parti della testa: occhi, naso, bocca, ecc.

Due: crea una serie di domande sugli argomenti da preparare, o prendile da esercitazioni del libro di testo. Estrai una domanda a caso e cerca di trovare rapidamente a quale parte di programma appartiene, usando eventualmente la strategia Uno, ovvero capire se una domanda riguarda la “testa”, il “torace” o le “ginocchia” dell’argomento. Ripeti la cosa per più domande estratte a caso, in modo da abituarti a trovare agevolmente dove si trova la risposta.