Voglio ripubblicare un mio scritto del 2010, un ricordo di Bruno Asioli, che fu il mio maestro elementare dal 1965 al 1970 a Forlì. Vi apparirà in filigrana gran parte di ciò che ora la prosa neoromantica della pedagogia ufficiale ci prospetta come “il nuovo”, ma che nuovo non è, se una persona di grande […]
Autore: psike
Disagio giovanile o crisi di una civiltà?
Qui puoi visualizzare o scaricare le slide Ordina il libro “Vuoti a perdere” sul sito dell’editore o su Amazon:EditoreAmazon Bibliografia Minima sul disagio giovanile Angelini C. (curatore). (1972). Apocalisse, Einaudi Baroni, M., Nanni, F., (1989). Crescere con il rock, CLUEB Battacchi, MW., (2006). Per una psicologia critica dello sviluppo, Psicologia Contemporanea n.197 sett-ott 2006 BAUMAN, […]
Fermare il declino della scuola?
Un libro che racconta il declino della scuola, la medicalizzazione, lo stress del docente, gli alunni sempre più fragili…
Test psicologici ai magistrati
Una questione delicata per l’etica della professione psicologica La professione psicologica viene sempre più spesso chiamata in causa in molteplici contesti: emergenze di ogni tipo, scuole, sport, e ora (in ipotesi) per accertare l’idoneità degli aspiranti magistrati. A dire il vero la società si serve da molto tempo di professionisti della psicologia anche per altri […]
Docenti e genitori, Pubblici Ministeri e avvocati difensori?
E… se la smettessimo? Ci sono relazioni umane che si alimentano soprattutto nella frequentazione fisica faccia a faccia dei partecipanti. La relazione tra docenti e genitori vive al contrario in una dimensione in cui il rapporto vis à vis è quasi sempre del tutto episodico: ciascuno è libero di immaginare l’altro con narrazioni e aspettative […]
Alunni fragili, ma non serve incolpare i genitori
La maestra Anna siede nella mensa vuota davanti a una pila di quaderni. Ha ancora negli occhi lo sguardo piangente di una bambina che, di fronte a una piccola difficoltà per un errore commesso, è sprofondata in uno stato di apparente disperazione. Episodi analoghi accadono di frequente in classe, trasmettendole l’idea di una diffusa e […]
La pesca, la bambina e il negazionismo psicologico
Attribuire a cause psicologiche malesseri che derivano da condizioni imposte dal sistema di produzione è NEGAZIONISMO PSICOLOGICO.
Natura morta con Curriculum
Nei curriculum si riportano sempre i libri che il soggetto ha scritto, ma mai quelli che ha letto,
In un CV stanno scritte le esperienze di lavoro, non ci sono gli ostacoli superati né quelli evitati. Non ci sono le sconfitte né i fallimenti, figuriamoci le delusioni.
“Descrivi te stesso” è per lo più una cosa che somiglia tristemente ai testi melliflui che leggiamo sulle confezioni dei bagni schiuma o delle creme idratanti.
Nei CV mancano le persone importanti che si sono incontrate, quelle che ci hanno cambiato la vita.
Manca, nei CV, la storia della persona: se abbia amato e come, se sia stata amata e da chi, Se abbia visto morire qualcuno. Se abbia visto nascere un bambino. Se abbia tenuto in braccio un neonato. Se abbia fissato a lungo un gatto negli occhi.
Come tante altre cose, i curriculum sono un prodotto del loro tempo. E il nostro è evidentemente un tempo triste.
La tribalità vuota
In uno spettacolo fra il rap, il trap e… il trash una voce maschile gridata, gutturale e sovraccarica aizza gli astanti ritmicamente, e quelli rispondono con grida corali scomposte ma molto forti e altrettanto sovraccariche. “Tribalità”, nulla di nuovo, anzi, assai antico! Ma queste ritualità ancestrali nella storia umana compaiono nel sacro, nel rito o nella lotta per la sopravvivenza.
Anche i toni dello spettacolo davano la stessa adrenalina, ma lì nessuno era “pronto a tutto”: l’artista era pronto ad andarsene in albergo e il pubblico ad andarsene a letto, poi in spiaggia tardi l’indomani, passata l’emicrania, dormendo sul lettino. Ecco quindi la differenza: è tribalità, sì, ma una tribalità vuota, senza contenuti. Una tribalità di mercato, una lotta per la sopravvivenza… alla noia.
Troppo non è abbastanza
L’adolescenza è diventata, per i più, la stagione degli impegni “da buio a buio”, in attesa di diventare adulti e… avere ancora più responsabilità. “Come ti immagini nel futuro?” “Sepolto di impegni senza fine”.