Contro l’uso ideologico dello scientismo
È triste doverlo fare ma è un segno dei tempi in cui viviamo e quindi lo faccio: dichiaro fin da subito e senza sfumature di essere un sostenitore del metodo scientifico e di avversare ogni forma di pseudoscienze. Bene, ora posso esprimermi, spero, più liberamente. Oggi la scienza è più che mai bistrattata, e non solo complottisti e terrapiattisti, ma anche dall’uso ideologico e manipolatorio che se ne fa in ogni luogo, ad opera di suoi autoproclamati difensori.
Non passa giorno senza che qualche politico, dirigente, alta autorità si serva a man bassa di parole come scienza, scientifico, evidenze, per avvalorare qualsivoglia provvedimento, celandone la natura politica dietro evidenze che forse lo ispirano, ma certo non lo costituiscono.
Intanto sui social e nei rari spazi sociali assistiamo al crearsi di fan club scientisti talvolta davvero imbarazzanti dove si brandisce la propria fede nella Scienza come fosse la fede in Dio. Si esibiscono braccia perforate con maschio vigore e gioia per avere ricevuto l’ostia consacrata del vaccino. Il prof. Crisanti, tre mesi fa, solo per aver chiesto legittimamente qualche dato scientifico in più prima di inocularsi il vaccino, è stato dapprima attaccato e poi condotto a una sorta di pubblica abiura con tanto di bicipite trafitto, tanto da dichiarare subito dopo: “Avrei preferito una cerimonia più sobria”. L’esempio di Crisanti è purtroppo esemplificativo di una realtà più ampia:
in molti luoghi, istituzionali e non, non pare più possibile ragionare pacatamente assemblando valori, priorità e riflessioni assieme a quello che sappiamo dalla ricerca, poiché appena una affermazione fuoriesce dal pensiero unico prescritto sull’argomento è tutto un clangore di spade e scudi a suon di “allora non rispetti le evidenze”, “sei antiscientifico”, e via etichettando e squalificando, talvolta con aperti, volgari attacchi personali perpetrati da persone che si autoproclamano “intellettuali” o perfino “scienziati”. Si sentono in diritto di insultare chicchessia, investiti del ruolo di Angelo Sterminatore.
Per carità, le evidenze sono importanti, ma possono solo ispirare e orientare le scelte politiche e personali. Il fascientista, invece, presenta le attività e le scelte umane come una sorta di Trivial machine in cui inserire masse di evidenze, facendone uscire azioni, sistemi di cura, politiche univoche e a priori buone e dunque indiscutibili. Il clima da caccia alle streghe che si è creato a partire da una pur legittima lotta alle pseudoscienze rischia di trasformarci in una caricatura tra scientismo e tentazioni fascisteggianti.
Pensare di conservare una civiltà, la salute, le relazioni umane, e in fondo tutto ciò che ci è più caro, solamente applicando evidenze è chiaramente un delirio, più o meno come costruire edifici con i LEGO, e questo ogni scienziato lo sa. Per questo, se abbiamo a cuore la scienza, per difenderla non dovremmo abdicare a ciò che la contraddistingue, insomma non dovremmo diventare dei fascientisti.