Accade a molte persone di trovarsi in condizioni esistenziali vissute come spiacevoli, penose, inadeguate o comunque negative, verso le quali si desidera fortemente una svolta, un cambiamento netto. Anche se ciò sarebbe sul piano pratico del tutto realizzabile, non appena la persona mette concretamente mano alla svolta tanto agognata viene assalita da paure, critiche, argomenti contrari, un groviglio di impedimenti che di fatto paralizza e impedisce di proseguire nella svolta.
Può accadere che questa situazione di stallo si protragga per mesi o anche per anni, finendo col minare anche la propria immagine di sé. Quando questo accade il più delle volte la persona finisce col sentirsi priva di coraggio e di forza, in definitiva incapace a reagire; in realtà quasi sempre queste inibizioni non hanno nulla a che fare con coraggio, forza o altre categorie “eroiche”, ma piuttosto con sedimentazioni della biografia personale che si sono “pietrificate” in una gabbia che impedisce il cambiamento.
Anche in questo caso l’approccio cognitivo-comportamentale e in particolare l’ACT, uno dei più recenti e collaudati, riescono con successo a restituire alla persona la libertà di perseguire i propri fini e le proprie inclinazioni.