È parte del terziario? Una agenzia di servizi che spazia da quelli alla persona (baby parking e qualcosa di più) fino a diventare parte dell’indotto dell’industria? Se è così, allora la scuola è un’azienda i cui clienti sono i genitori o le imprese a seconda delle fasce di età degli alunni, e questi ultimi sono essenzialmente merce da magazzino o materia prima da trasformare in lavorati o semilavorati.
Oppure si può pensare che la scuola sia un organo dello Stato, forse il più importante perché sarebbe l’organo riproduttivo di una società, di una cultura, dei cittadini di domani. Se la scuola è questo, allora i bambini e gli adolescenti non sono più materia prima ma in un senso prettamente sociale sono figli come lo sono dei loro genitori in senso biologico e affettivo.
In definitiva la questione è tutta qui. A seconda dell’opzione che si prende tutto il resto viene di conseguenza. Meglio evitare inutili piagnistei ex-post, dopo che è stato promosso un modello di scuola-azienda come indotto dell’impresa.

La scuola: organo dello Stato o indotto dell’impresa?
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