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“Io adoro leggere”, dice un uomo, “e… oh, di certo non sono quel genere di persona che tiene ad aver la macchina pulita”. Se scoprissimo che negli ultimi tre anni quell’uomo ha letto sì e no un giallo comprato in edicola, e il vicino ci rivelasse che passa tutti i sabati pomeriggi a lavare, aspirare e lucidare l’automobile, che cosa penseremmo di lui? Certo, potrebbe mentire. Ma esaminiamo ipotesi più stuzzicanti: ad esempio che egli sia del tutto sincero, ma che altre forze lo spingano ad agire contro le sue stesse preferenze. Una terza ipotesi può essere che egli sia in buona fede, nel senso che egli racconta anche a sé stesso di amare la lettura e di fregarsene dell’auto lucente, ma le sue scelte di azione concreta non provengono da ciò che lui si racconta di essere, ma da altre, svariate fonti, ad esempio, la paura di esser deriso dagli amici per l’auto infangata.
È importante, di tanto in tanto, fare un check up di come usiamo il nostro tempo e le altre risorse, e proviamo a raffinare la corrispondenza tra ciò a cui diamo valore e le azioni concrete che compiamo. A volte dobbiamo prendere atto di bisogni e valori che “non ci eravamo raccontati”, ma che pure sono reali e meritano più impegno; altre volte scopriamo invece di perdere tempo e denaro in attività nelle quali in definitiva non crediamo.
Prova anche tu: scrivi un elenco di aspetti della tua vita a cui attribuisci valore e importanza, dal più al meno importante. Poi scrivi di fianco una tua valutazione di quanta parte del tuo tempo dedichi a ciascuno di essi. È ancora in ordine decrescente? Ci sono vistose sproporzioni? È molto probabile che riequilibrando un po’ sia il tempo che l’importanza delle cose tu possa trarre maggiore soddisfazione dalla tua vita di ogni giorno. Allora puoi esaminare con lucidità gli aspetti della vita a cui attribuisci valore e indirizzare in modo più coerente le tue energie verso di essi. Qualche volta incontrai delle resistenze, e te ne parla il prossimo paragrafo.
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Tutti (o quasi) vorremmo cambiare qualcosa della nostra vita, ma spesso avvertiamo qualcosa che ci ostacola: a seconda dei casi si chiama fatica, sofferenza, dolore o sforzo. Decenni di pubblicità di ogni genere ci hanno abituato a una forma-pensiero inconscia ma estremamente rigida: «se incontri fatica o dolore sicuramente è la strada sbagliata, se incontri piacere e facilità è la strada giusta». Quando sulla strada del cambiamento incontriamo fatica o dolore ci fermiamo. Credevamo di esserci liberati di una vecchia forma pensiero altrettanto rigida: «la strada giusta è sempre la più lunga, in salita e irta di difficoltà. La via più facile è sempre sbagliata, è …il peccato». In realtà abbiamo solo sostituito uno schema rigido e privo di potere illuminante con un altro altrettanto rigido e privo di potere illuminante. C’è solo una cruda e semplice verità: il fatto che una strada sia faticosa o viceversa facile non dà nessun genere di indicazione sul fatto che sia giusta o sbagliata. Non esistono strade giuste o sbagliate ma esistono soltanto le strade che scegliamo, che abbiamo deciso che sono le nostre. Vorremmo (forse) tutti abolire la sofferenza nel mondo, la nostra e quella altrui, ma nessuno di noi ha questo potere e dunque questo desiderio vive nel mondo dei sogni. Ogni scelta comporta una quota di gratificazione e una quota di sacrificio e se ci limitiamo a mettere sui piatti della bilancia l’una e l’altra cercando conferme che siamo sulla via giusta stiamo solo sognando. Il piacere o il dolore di adesso non ci danno nessuna informazione, poiché la via che abbiamo scelto potrebbe comportare dolore adesso ma grande gratificazione dopo e viceversa potrebbe comportare un piacere momentaneo e una delusione successiva. Nessun riparo, nessuna garanzia ci confermerà che abbiamo scelto bene, se non noi stessi nel trascorrere del tempo. Non c’è altra soluzione che scegliere prima di pancia e poi razionalmente, e essere poi disponibili a vivere ogni conseguenza presente e futura della nostra scelta. È corretto e giusto essere disponibili a vivere ogni conseguenza poiché le conseguenze avvengono comunque e se ci trovano indisponibili a viverle se accaniranno su di noi e il nostro dolore sarà raddoppiato.
Quest’opera di Franco Nanni è stata rilasciata con licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Condividi allo stesso modo 3.0 Italia.